BEHIND THE MIRROR

4° Biennale Internazionale di Arte Contemporanea di Mosca, Progetti speciali, Rudomino All-Russia State Library for Foreing Literature di Mosca, Russia . Curata da Maurizio Vanni. 2011

BEHIND THE MIRROR MOSCA

BEHIND THE MIRROR
acidatura su lamine su tela, cm 150×1800

BEHIND THE MIRROR MOSCA

BEHIND THE MIRROR
acidatura su lamine su tela, cm 150×1800

BEHIND THE MIRROR MOSCA

BEHIND THE MIRROR
acidatura su lamine su tela, cm 150×1800

BEHIND THE MIRROR MOSCA

BEHIND THE MIRROR
acidatura su lamine su tela, particolare

BEHIND THE MIRROR MOSCA

BEHIND THE MIRROR
acidatura su lamine su tela, cm 150×1800

BEHIND THE MIRROR MOSCA

BEHIND THE MIRROR
acidatura su lamine su tela, particolare

BEHIND THE MIRROR MOSCA

BEHIND THE MIRROR
acidatura su lamine su tela, cm 150×1800

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La stanza nera, al centro, annulla completamente la vista il primo senso utilizzato quello che fornisce al cervello due terzi delle informazioni sensoriali provenienti dall’ambiente esterno e costringe ad affinare gli altri sensi producendo così stimoli emozionali primordiali.
Fuori, la scritta sul pavimento ” Life your basic instincts ” invita il pubblico ad entrare , diventando così partecipe dell’opera stesso .
Il trattamento del suono, che troviamo dentro, insinua una possibile connessione tra spazi diversi. Fino a quando non è stata inventata la scrittura l’uomo viveva in uno spazio acustico, senza confini, privo di orizzonte, nel buio della mente, nel mondo delle emozioni governato dalle intuizioni primordiali.
“L’oggetto nero” meteora visiva in un determinato spazio diventa così il luogo proprio. Una vittoria dello spazio sul tempo.
Scegliere di entrare è un pò come tornare indietro mettendosi in gioco per una comprensione razionale di noi stessi, del mondo in cui viviamo e dei processi fondamentali in atto in natura, nella società e nel nostro pensiero in modo che le cose possono apparire sotto una luce differente.
Di fronte all’uscita si trova una tela alta cm 150 x 1800 realizzata con acido su lamine, una grande mappa in cui i continenti sono uniti da un ipotetica strada. Non esiste un nord e un sud ma c’è soltanto un est ed un ovest. In rosso i luoghi che ho vissuto.
In ogni non luogo in cui sono stato e in ogni luogo che ho scelto di stare ho determinato e influenzato il mio destino ma ho anche probabilmente ripercorso e seguito istinti e processi sensoriali primitivi.
Dentro di noi esiste qualcosa che ci spinge a ricreare attraverso un percorso un nostro mondo ideale ?
Christian Balzano

 

info@christianbalzano.com

Eng / Ita